Ottocento anni dopo le sue allegre "scorribande" nelle campagne riminesi e in Valmarecchia, è ancora possibile stare al "Passo con Francesco"? Un suggestivo navigatore propone l'omonima mostra del Meeting: un percorso fotografico nel "Testamento" del santo d'Assisi. È la prima volta che quella preziosa eredità viene affrontata in modo iconografico: il testo, dibattuto nella storia francescana, è rimasto nascosto per tre secoli fino al "riabbraccio" dei Cappuccini. L'esperienza cristiana di Francesco in quelle pagine è misura visibile per chiunque sulle sue orme voglia «vivere secondo la forma del Vangelo».
L'esposizione si snoda attraverso 18 grandi fotografie e il "Testamento" ma senza commenti. «C'è in gioco la libertà dell'osservatore - assicura padre Marco Finco, direttore del Centro culturale artistico Rosetum di Milano e ideatore della mostra -. Lasciandoci guardare dalle immagini, può accadere l'imprevisto: l'esperienza del santo tradotta nelle foto offre spunti sulla nostra circostanza qui ed ora».
Le immagini, una metafora. Un esempio? La povertà tradotta in pellicola dai fotografi Luigi Salerno e Matteo Reni è la potatura degli ulivi di San Damiano. Perché la povertà francescana, ti squadra padre Marco, «non è mai fine a se stessa ma viatico per una ricchezza maggiore, proprio come l'albero potato diventa più forte». Il buio della chiesa di San Pietro perforato dalla luce fioca della porta, traduce visivamente la pace del Signore che va incontro alle persone.
Tutto inizia con una liberatoria scivolata, sulla scia del Poverello che sulla piazza d'Assisi lascia ogni cosa, e prosegue tra squilli di tamburi, marionette e laboratori presso l'albero del santo permettendo anche ai più piccoli di stare al "passo di Francesco".(Avvenire)
Redazione online
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