01/12/2012

Guardare tutto, tollerare molto e corregere poco



 Padre Geovane Saraiva*  - Tradução: Lucas Lanzottena

Carlo Borromeo nacque vicino alla cittá di Milano (Italia) nel 1538, in un'epoca profondamente segnata dal nepotismo. Sua madre era una donna con molta fede e pietá, col privilegio d'esser la sorella di Papa Pio IV. Lei curó con molto affetto l'educazione del figlio in tutti i sensi, specialmente la moralitá e religiositá. Carlo Borromeo era un giovane intelligente e aperto alla realtá del mondo della sua epoca, era un ottimo alunno del corso di Diritto all'Universitá di Pavia (cittadina a circa 40Km da Milano). Sappiamo che le virtú sono eccelse e in questo senso Dio gli donó la virtú di incontrare le persone, accoglierle e trattarle bene.

Pio IV lo chiamó nella cittá eterna e lo nominó Cardinale e Arcivescovo di Milano, ad appena 22 anni, anche se non era sacerdote. Il giovane Carlo Borromeo ricevette i voti - Prete e Vescovo. All'inizio, la carriera ecclesiastica, non sembrava entusiasmente per chi sognava la riforma della Chiesa. Ma a partir da quel momento in poi, la sua vita si trasformó completamente, segnata da Dio e dalla sua infinita misericordia, pietá e caritá.

Vescovo straordinario e grandioso, per la vigilanza pastorale e splendide virtú, mostrando al mondo il vero senso della Pasqua di risurrezione del Signore, diventando un buon servo fedele, al servizio del Vangelo, alla costruzione del regno di Dio, dalla fervente caritá pastorale, manifestandola specialmente nella cura dei poveri durante l'indimenticabile peste di Milano.

San Carlo Borromeo fa parte dei grandi promotori della rinnovazione della fede e delle usanze, sancite dal Concilio di Trento. Esempio di pastore d'anime, per la sua autroritá e le sue orazioni, con il suo zelo e caritá di pastore. Il suo principio pedagogico era: "guardare tutto, tollerare molto e correggere poco", certamente molto valido anche ai giorni nostri.

Uomo vigoroso, con forza e coraggio incalcolabili, nella sua attivitá di insegnare, santificare e governare, concretamente, causando cambiamenti nelle abitudini e nella mentalitá del suo popolo. Promosse processioni, supplicando la misericordia divina ed il perdono dei peccati. Per dar il buon esempio, il grande Vescovo di Milano, seguí una delle tante processioni a piedi nudi.  

Il suo modo esemplare di vivere, come grande Santo e come Vescovo, fu imprescindibile, al punto che nel secolo XVI circolavano in tutta Europa anguste voci circa riforme all'interno della Chiesa, ad iniziare dai propri pastori: Preti e Vescovi. In qualitá d' Arcivescovo dimostró che compiva i propri doveri, creando modelli e mentalitá diverse, con grande effetto, al punto che si sparse in tutta la Chiesa il suo rinnovo spirituale.

Patrimonio del mondo cristiano, la sua data di nascita per il Signore si ha il giorno 04 Novembre 1584: giorno che la Chiesa commemora la sua festa.

*Padre da Arquidiocese de Fortaleza, Escritor, Membro da Academia de Letras dos Municípios do Estado Ceará (ALMECE), e da Academia Metropolitana de Letras de Fortaleza.
Pároco de Santo Afonso

Autor dos livros:
“O peregrino da Paz” e “Nascido Para as Coisas Maiores” (centenário de Dom Helder Câmara);
“A Ternura de um Pastor” - 2ª Edição (homenagem ao Cardeal Lorscheider);
“A Esperança Tem Nome” (espiritualidade e compromisso);
"Dom Helder: sonhos e utopias" (o pastor dos empobrecidos).

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