Preparativi in corso alla Sala Stampa Vaticana per seguire l'atteso pellegrinaggio di Papa Francesco ad Assisi. Sono attesi centinaia di giornalisti da tutto il mondo per seguire l'evento del 4 ottobre. Sanfrancesco.org ha intervistato il direttore della Sala Stampa, Padre Federico Lombardi.
Padre Lombardi, il Papa ad Assisi che tipo di evento sarà?
«Sicuramente molto importante e molto atteso sin dall'inizio di questo pontificato. E' chiaro che Papa Francesco si sarebbe recato presto ad Assisi, alla tomba di San Francesco, sui luoghi della sua vocazione e della sua permanente presenza nella Chiesa. La visita è un pellegrinaggio nei luoghi simbolo di Francesco, una visita molto significativa dal punto di vista spirituale».
Ed Assisi è pronta a consegnare il proprio abbraccio al Papa.
«In questo viaggio Papa Francesco sarà accompagnato da cardinali che sono stati in consiglio con lui, ma sopratutto ad accompagnarlo spiritualmente c'è tutto il popolo cristiano che ama Assisi e Francesco».
Secondo lei cosa lega di più il Papa a San Francesco?
«Il Papa ha spiegato sin dai primi giorni del pontificato quali erano i significati nella scelta del nome Francesco. Ha parlato di poveri, pace, custodia dell'amore e del creato. Ecco, questi sono i tratti assolutamente caratteristici dello spirito francescano, che tutti noi abbiamo ben compreso attraverso le prime parole del Papa».
Andiamo con ordine sui tre punti che lei ha citato. L'attenzione ai poveri.
«E' un ritornello non solo di parole, ma che trova la sua concretezza negli atti, attraverso la vicinanza a forme di sofferenza che ci sono nel corpo e nello spirito della nostra società. La povertà segna l'esperienza spirituale e per Papa Francesco è una dimensione fondamentale: lo era quanto faceva l'arcivescovo a Buenos Aires, lo è tanto più ora che è diventato Papa. Le faccio un esempio».
Prego.
«Nel viaggio a Cagliari ha voluto incontrare gli ammalati non solo nel santuario ma anche in cattedrale, dove ha salutato gli ammalati assistiti dalla Caritas e una rappresentanza di carcerati».
Veniamo al significato della seconda parola: pace.
«Pace come impegno coraggioso, segnato in queste settimane di pontificato con un'iniziativa che ha colpito profondamente per il valore spirituale, i riflessi di carattere politico e nell'opinione pubblica».
Si riferisce al digiuno per la Siria?
«Si, il digiuno per la Siria ha rappresentato un impegno preciso e concreto per Papa Francesco».
Chiudiamo con la terza parola: la custodia del creato.
«E qui faccio riferimento alla bellissima omelia del Papa in occasione della Festa di San Giuseppe dove ha spronato l'uomo ad essere custode del creato e di tutte le creature. Sono convinto che su questo punto il Papa ha ancora molto da dire, infatti siamo solo all'inizio del pontificato».
Veniamo al settore che lei segue da vicino. La macchina della comunicazione vaticana come si sta organizzando per seguire il Papa ad Assisi?
«Ci sarà una copertura estremamente ampia dal punto di vista televisivo. Oggi l'immagine è uno strumento fondamentale per essere presente agli eventi. Naturalmente c'è tutta una intensa attività di organizzazione del centro stampa con tantissime richieste di accrediti che ci sono giunte. Voglio sottolineare come numerosissime provengono dai media internazionali».
Padre Lombardi ma come sta cambiando la comunicazione in Vaticano con l'avvento di Papa Francesco?
«La comunicazione in Vaticano si sposa e rispecchia quello che è il messaggio e lo stile comunicativo del Papa che è una persona efficace, diretta, che sfrutta un linguaggio semplice, fatto di tanti piccoli gesti e atti. Un linguaggio comunicativo che ricerca il contatto fisico con le persone che soffrono, con i più piccoli. Tutti gesti che noi vediamo continuamente nel corso delle sue udienze e che rappresentano una caratteristica di semplicità e concretezza nella comunicazione che si accompagnano alla testimonianza».
Insomma una comunicazione molto spontanea.
«Ma il Papa è una persona che vive con spontaneità ciò che dice e con la stessa spontaneità vive il messaggio intriso dell'amore di Dio che ci vuole comunicare. E la comunicazione si traduce nell'immediatezza per farci recepire istantaneamente quel messaggio».
Inviato - Gelsomino del Guercio
Redazione online
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